Simone Stuto e “L’Orfeo incantatore”

L’artista Simone Stuto partecipa con una sua opera alla mostra virtuale Orfeo incantatore organizzata dal MIDeC – Museo Internazionale Design Ceramico di Laveno-Mombello in provincia di Varese.L’evento è curato dalla Direttrice artistica del museo lavenese Lorenza Boisi, artista dal curriculum internazionale che da alcuni anni è impegnata a valorizzare, attraverso mostre, conferenze e manifestazioni culturali, il ricco patrimonio ceramico custodito nello splendido Palazzo Perabò, edificio cinquecentesco che si affaccia sulle sponde lombarde del Lago Maggiore. Spazio museale che nel 2019 ospitò, nelle sue prestigiose sale, una mostra dedicata alla produzione ceramica di Ronco Biellese in collaborazione con l’Ecomuseo della Terracotta di Ronco. Il progetto di “lettura espansa” del mito di Orfeo e delle sue qualità di incantatore di animali, fa riferimento alla magnifica opera di Angelo Biancini esposta al MIDeC e che può essere apprezzata sia nella versione del modello plastico in gesso, sia in misura meno completa, nella versione ceramica, smaltata in verde fondente. Angelo Biancini è una delle figure più rappresentative della scultura e dell’arte ceramica italiana del Novecento e tra il 1937 e il 1940 collaborò con Guido Andlovitz alla direzione artistica della Società Ceramica Italiana a Laveno. “Sono un grande estimatore del lavoro di Lorenza Boisi – racconta Simone Stuto– e ho accolto con vivo entusiasmo il suo invito a partecipare a questo racconto corale, con la gioia di sapere che avrebbero partecipato anche molti colleghi che stimo e apprezzo. Conosco il MIDeC e le sue collezioni avendolo visitato più volte negli ultimi anni. In particolare da quando, proprio qui nel Biellese, nello specifico a Ronco, ho ripreso a cimentarmi con la produzione ceramica per la realizzazione di alcune mie opere. Il tema della mostra è per me di grande suggestione poetica ed emotiva. Sono infatti fortemente affascinato dai temi mitologici che spesso sono fonte d’ispirazione per i miei lavori. Ho proposto un disegno in cui il poeta-cantore della Tracia è immerso in un paesaggio naturale circondato da animali rapiti dalla sua musica. Progetti come questo non sono solo una valida occasione di visibilità per noi artisti, ma anche un modo intelligente di comunicare e di promuovere le opere dei musei a un pubblico sempre più vasto, attraverso linguaggi diversi. In un momento storico come questo, dove la bellezza e il nostro patrimonio culturale non sono accessibili e fruibili fisicamente, la produzione artistica e culturale non deve fermarsi, ma deve trovare altre strade da percorrere per raggiungere le persone, in attesa di tornare alla normalità”. Tra gli artisti che esporranno le loro opere, oltre a Simone Stuto, ricordiamo: Paola Alborghetti, Angelo Bellobono, Giulio Catelli, Luca de Angelis, Vincenzo Ferrara, Elisa Filomena, Eckehard Fuchs, Filippo La Vaccara, Dario Molinaro, Sebastiano Impellizzeri ed Enrico Tealdi, solo per citarne alcuni. Le opere proposte saranno visibili sulla pagina Facebook del MIDeC, seguendo i post dal titolo “Orfeo Incantatore”. La figura di Orfeo, sempre sulla pagina social del museo, verrà approfondita attraverso scritti, fotografie e link esterni. Simone Stuto nasce a Caltanissetta nel 1991. Si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2016. Ha partecipato a diverse mostre personali, collettive, fiere d’arte e progetti culturali. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni private italiane e straniere. Vive e opera tra Racalmuto e Biella. Il MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico è stato fondato nel 1971. Aperto a tutti, è conservato dal comune di Laveno Mombello (VA). Il MIDeC è un museo a carattere specialistico, raccoglie e documenta la produzione della terraglia forte da metà ‘800 a metà ‘900 nell’area lombarda, esponendo artisti del calibro di Portaluppi, Campi, Andlovitz, Biancini, Melandri, Gariboldi e offrendo un’esposizione chiara ed omogenea. La collezione si articola su undici sale allestite al piano nobile del Palazzo Perabò a Cerro di Laveno. Si possono ammirare vasi, portaombrelli, piatti e servizi da tavola finemente decorati, sculture e pannelli in ceramica, opere in stile liberty e rari pezzi di servizi igienici di manifatture italiane e straniere.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da admin il 12 Novembre 2020 alle 10:02, ed è archiviato come Uncategorized. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |