Nel nuovo decreto di Palazzo Chigi si pensa al mantenimento degli enti intermedi, ma con l’elezione indiretta del presidente e dei consiglieri, ridotti di numero. «In questo modo – dice Carlo Riva Vercellotti, presidente della Provincia di Vercelli – si salvaguarda anche l’economia del territorio»

Carlo Riva Vercellotti

(c.c.) Le Province spariranno, anzi no. Per recuperare ruolo e funzioni dell’ente intermedio si parlava da tempo di accorparle, così da diminuirne il numero. Per il Piemonte si è mosso di recente con una iniziativa propria anche il presidente Cota, che va proponendo un progetto che prevede la riduzione a quattro delle province piemontesi: ovviamente Torino, poi Cuneo, Alessandria e Asti e infine il quadrante Nord-orientale Novara, Vercelli, Biella e Vco.

Il governo però ha rimesso tutto in gioco salvando, di fatto, le piccole province, come quelle di Biella e di Vercelli; se il problema stava nel ridurre i costi della “casta”, ecco la soluzione: elezione indiretta del presidente e dei consiglieri, ridotti a 10, ma mantenimento delle altre strutture. Saranno quindi i sindaci a nominare il presidente della Provincia e i Comuni a designare i consiglieri provinciali.

Su questa nuova impostazione si trova pienamente d’accordo Carlo Riva Vercellotti, presidente della Provincia di Vercelli, che anzi la va sostenendo con convinzione. Oltretutto, dice, trasferire a Novara uffici e sedi istituzionali provocherebbe un grave problema occupazionale e, di conseguenza, pesanti ricadute negative all’ecocomia dei territori interessati.

«Essere accorpati a Novara – ha commentato Riva Vercellotti – avrebbe comportato il trasferimento in quella città di uffici e personale creando altro pendolarismo in uscita e impoverendo ulteriormente il tessuto economico-produttivo del territorio a vantaggio di un’area già forte, destinata quindi a diventarlo ancora di più. Province storiche, anche se piccole, come quella di Vercelli, territori già importanti al tempo dell’antica Roma, non possono e non devono venire cancellati».